Il ritardo della nave che doveva portare al porto di Oran i numerosi concorrenti europei ha impedito di effettuare le verifiche tecniche delle molte moto imbarcate. La prima speciale di 125 chilometri piuttosto navigata è stata comunque disputata dalle auto e la classifica è tutta algerina. Dopo una suggestiva cerimonia di apertura sul Front de Mer di Oran alla presenza di Mon. El Hadi Ould Ali, ministro dello sport, la carovana si è riunita al bivacco nell’oasi di Tiout accolta come al solito con grande calore dalla comunità locale che non ha reso meno duro il sopportare sotto le tende le temperature notturne che sono scese a meno 7 gradi.
Il menu della seconda tappa, chiamata la “strada delle Oasi”, ha previsto una speciale di circa 100 chilometri molto filante che ha condotto al bivacco di Taghit da dove partiranno le quattro tappe a margherita nel cuore del grande Erg, la chicca di questo Sahari Rally 2017. La classifica moto ha visto vittorioso l’italiano Paolo Ceci, che si è dovuto impegnare per fare valere i suoi diritti dopo una penalità di due ore che gli era stata inflitta ingiustamente, seguito dai piloti algerini Serai e Mehandi sesto il nostro Stefano Chiussi. Nelle auto hanno tagliato per primi il traguardo nell’ordine Alaoum e Sellier, Benmansour e Rouabeh e il numero 206 Djoudi e Djoudi. Nei quad il più veloce è stato Saib seguito da Amouri e Lakhdar. Primo tra i camion l’italiano Marino Mutti con il suo Unimog rosso.
La terza tappa, dopo un prologo di soli 17 chilometri ha offerto un giro di giostra lungo 165 chilometri tra le dune inframmezzate dalle “adrars”, le suggestive formazioni rocciose che emergono qui e lì tra le sabbie del Sahara, simili a grandi sculture rosse.
Paolo Ceci: “E’ una gara bella perché i terreni sono belli ed è anche di buon livello perché i piloti algerini sono forti, sono veloci. Purtroppo il tipo di navigazione rende la gara più simile ad una baja che ad un rally. Mi aspettavo di navigare un po’ di più, invece c’è il GPS con la freccia sempre aperta e si naviga molto poco, ma mi sono divertito parecchio.”
Carlo Seminara: “Gli algerini mi tagliano da tutte le parti! Si divertono, ma non hanno il senso del pericolo, ma basta saperlo e va tutto bene.”
Tommaso Biondi: “Le dune erano bellissime, ma le ho fatte tutte senza frizione perché si era rotta, ma grazie all’aiuto di Stefano Turchi non mi sono mai fermato. I posti sono molto belli ad un certo punto c’erano le dune rosse, il cielo celeste e una duna bianca. Stupendo!”
Marino Mutti: “Percorso bellissimo e non eccessivamente impegnativo. Aspetto le grandi dune di domani.”
La classifica di questa terza tappa nella categoria moto vede in testa Djafar Serai, pilota algerino, a meno di un minuto da Paolo Ceci seguiti dallo spagnolo Xavier Flotat. Nella classifica generale Paolo resta in testa.
Il pilota portoghese Didier Frederico chiude in quattordicesima posizione seguito da Stefano Chiussi. Tra gli altri italiani un brillante Carlo Seminara in diciottesima posizione, Tommaso Biondi, Gianluca Grassi e Stefano Turchi chiudono tutti entro la ventunesima posizione.
Nelle auto gli algerini Fodil Alahoum e Bruno Beller vincono la tappa davanti alla coppia francese formata da Thierry e Sophie Bunel e alla coppia algerina formata da Brahim Benmansour e Rouabeh.
Da segnalare una strepitosa settima posizione di Marino Mutti e Andrea Mazzoleni nella classifica che unisce auto e camion.
La tappa di domani prevede l'attraversamento dell'erg, quindi tutto è in gioco. E il gioco di sta facendo duro.
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