Questa prima edizione dedicata anche a veicoli stranieri ha visto la partecipazione di un folto numero di concorrenti, nelle varie categorie: moto, quad, ssv, auto. La gara fa parte del Campionato East European Bajas, di cui è la prima prova della stagione. Un totale di ben 60 equipaggi provenienti la maggior parte dall’Israele ovviamente, ma anche dalla Grecia, dalla Turchia e naturalmente dall’Italia. Infatti la scuderia Ralliart capitanata da Renato Rickler ha schierato al via due mezzi: il pick-up Mitsubishi condotto da Gal Shacham ed il Mitsubishi Pajero condotto dai bravissimi Mattia Di Sabatino e Davide De Angelis.
Tra i piloti favoriti naturalmente prevalevano gli equipaggi locali, sia per l’esperienza di guida sui terreni della gara sia per la potenza di alcuni motori dei loro mezzi. Infatti, contrariamente a quanto succede nelle gare del mondiale FIA, in questa gara i mezzi dovevano sottostare a dei regolamenti, ma questi ultimi prevedevano una grande varietà di categorie; pertanto molti veicoli hanno potuto partecipare. Ecco quindi che troviamo strani protruck motorizzati chevrolet V8; ed ancora delle jeep con l’assetto per le gare di estremo e motori da 700cv.
Molto numerosa la presenza degli SSV, in particolar modo Polaris Razor e Can Am Maverik; questi veicoli si sono rivelati molto performanti lungo il tracciato di questa gara.
Ma andiamo con ordine, dato che questa Baja è stata piuttosto lunga; infatti si sono corsi ben 3 giorni completi più un primo giorno con verifiche tecniche, amministrative e prologo. Il punto di ritrovo per tutti i partecipanti è stato il Circuito di Guida Sicura di Be’er Sheva, 60 km a sud di Tel Aviv. Il prologo si è svolto nella parte sterrata all’interno de circuito stesso, su un tracciato pietroso di 2,5km da percorrersi due volte. Questa formula ha portato gli ultimi concorrenti a correre con il buio, ma lo spettacolo non è mancato, soprattutto tra i protruck.
Il primo giorno di gara prevedeva una prova speciale su terreno pietroso, in questo caso la navigazione è stata la caratteristica più importante; infatti l’area attorno a Be’er Sheva e sino alla località di Revivim ha proposto un percorso dove le piste parallele erano tantissime; perciò sbagliare strada era davvero facile. E ciò è quanto è successo alla maggior parte dei partecipanti! Dopo i 209km di prova cronometrata la testa della classifica spetta al veicolo di Raz Haymann, un prototipo motorizzato BMW.
La tappa numero due, partiva poco distante dal quartier generale della gara, posizionato in un tipico caravanserraglio. Queste strutture sono praticamente dei campeggi con i servizi basici a disposizione; questo in particolare era gestito dai beduini, molto presenti in questa area del Deserto del Negev.
La colorata carovana di mezzi in gara, in questa giornata che è stata anche la più lunga di tutto il rally, doveva percorrere un totale di 500km suddivisi in due prove speciali. Il tracciato di gara, completamente diverso dal giorno precedente, si snodava nella sabbia: piste sabbiose si alternavano a dune più impegnative e “coinvolgenti”. In queste non sono mancati gli insabbiamenti ed i danni ai mezzi in gara. Così alla fine della giornata la classifica vede molti ritiri; mentre grande performance degli italiani. Infatti la scuderia Ralliart con i suoi Mitsubishi, ha finito la tappa a circa metà classifica.
Dopo aver attraversato dune e sabbie e toccato località storiche di particolare interesse come Sde Boker il villaggio nel deserto del primo ministro David Ben Gurion; la fine della lunga tappa ha visto la carovana raggiungere il Chan di Noam Ranch nella località di Mitzpe Ramon; praticamente ai bordi del più grande cratere dello stato.
L’ultimo giorno di sfida è stato molto interessante, soprattutto per il percorso, infatti la prova speciale di 191km ha avuto inizio proprio all’ingresso della riserva naturale del cratere per scorrere poi in un’area dedicata alle esercitazioni militari, prima di giungere allo splendido Parco Naturale Timna. Qui si sono svolte le premiazioni, in un’ambiente magico, nonostante le condizioni meteo piuttosto avverse. Infatti la stagione invernale di quest’anno è stata particolarmente dura e la pioggia è caduta incessante anche durante gli ultimi km di gara. Il Parco Naturale Timna è una riserva molto estesa che offre panorami mozzafiato e proprio davanti le Torri di Re Salomone gli eqpuipaggi hanno ritirato i meritati trofei.
La vittoria della competizione è andata all’equipaggio israeliano di Tal Weiberg e Nitzan Bustan con il protruck motorizzato chevrolet V8 5.7 litri, ma interamente costruito in Israele.
Gli italiani Mattia Di Sabatino e Davide De Angelis, capitanati da Renato Rickler hanno concluso la gara in eccellente 19 posizione assoluta ed hanno vinto la cateogria T2. Un risultato molto importante, che denota l’esperienza del Team Italiano.
Alla fine della gara, Mattia ci ha raccontato tutti gli avvenimenti, ed il risultato è davvero notevole, considerando che hanno avuto alcuni problemi con il Pajero, hanno danneggiato la trazione anteriore proprio il giorno in cui la tappa era tutta di sabbia, quindi sono rimasti insabbiati diverse volte, ed hanno comunque accumulato ritardi per utilizzare piastre e venirne fuori. Renato Rickler ha commentato positivamente la gara, ha messo in evidenza che ci sono degli aspetti organizzativi che andrebbero sicuramente migliorati, ma l’esperienza è stata molto positiva.
Le classifiche sono disponibili sul sito www.baja-israel.co.il
Testo e foto Motorsand4x4.com