“Il futuro prevede la necessità di condividere e prendere decisioni veloci per poter raccogliere le sfide del cambiamento, stimolando il mercato della tecnologia che dobbiamo far crescere facendo sistema”.
A dichiararlo Renzo Servadei, amministratore delegato Autopromotec, chiudendo la seconda edizione di Autopromotec Conference – Stati Generali 2018.
Più di 500 persone, mercoledì 13 e giovedì 14 giugno, all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno (BO), hanno preso parte ai lavori dell’appuntamento propedeutico al salone Autopromotec che, con cadenza biennale, andrà di scena dal 22 al 26 maggio 2019 a BolognaFiere.
A confrontarsi in una serie di tavole rotonde e dibattiti, sui temi della digitalizzazione e dei nuovi trend della mobilità, i protagonisti nazionali e internazionali dell’aftermarket automobilistico. Particolare attenzione è stata posta sulla connettività, l’auto elettrica e ibrida, la shared mobility. Ma anche sulla formazione e le competenze del capitale umano che dovrà raccogliere le sfide del futuro in un settore in continua e rapida evoluzione.
La regione Emilia Romagna, che esprime un modello produttivo incardinato sulle filiere ad alta specializzazione nella componentistica automotive, vanta una rete d’eccellenza ad alta tecnologia, costituita da: 6 Università (Bologna, Ferrara, Modena e Reggio Emilia, Parma e il Campus di Piacenza con i distaccamenti della Cattolica e del Politecnico di Milano); 90 Laboratori e 15 centri per l’innovazione. Ad arricchire l’offerta dell’alta formazione tecnica emiliana 7 Istituti Tecnici Superiori, che propongono percorsi di specializzazione tecnica post-diploma, riferiti alle aree considerate prioritarie per lo sviluppo economico e la competitività del Paese, attraverso un’offerta formativa altamente qualificata, di nuove ed elevate competenze tecniche per promuovere i processi di innovazione e trasferimento tecnologico, nella logica della Smart Specialization.
Tra questi l’Istituto Superiore Meccanica, Meccatronica, Motoristica e Packaging dell’Emilia Romagna che ha sede a Bologna e rilascia il diploma (V Livello EQF) valido in Italia ed Europa, molto apprezzato dalle imprese di area meccanica.
Attualmente il 100% degli studenti risulta occupato a un anno dal termine del ciclo di studi.
Altri studi mettono in luce la necessità di sviluppare competenze nuove in linea con i cambiamenti del futuro.
Secondo il report “Man and Machine in Industry 4.0” del Boston Consulting Group, i dipendenti dovranno essere più aperti al cambiamento, possedere una maggiore flessibilità per adattarsi ai nuovi ruoli e ambienti di lavoro ed essere abituati al continuo apprendimento interdisciplinare. Non solo: ci sarà un enorme bisogno di riqualificazione nell'industria, con il problem solving, la creatività e il pensiero critico che rappresenteranno le tre top skill dell’industria nel 2020.
Le stime per l’Europa dicono che l’incremento dell’1% dei giorni di training genera tre punti percentuali di aumento della produttività. In generale la crescita della produttività attribuibile alla formazione si aggira sul 16%.
In più per gestire questa era di technology disruption c’è bisogno di nuove capacità di leadership, della capacità di gestire in orizzontale la gerarchia, di curiosità intellettuale, di nuova creatività e nuovi modi di pensare.
C’è bisogno inoltre di ridisegnare il lavoro per sbloccare il potenziale umano: l’adozione di un modello flessibile per i dipendenti perché le strutture rigide e formali non supportano più la velocità del cambiamento imposta dalla digitalizzazione, il sostegno e la valorizzazione della attività delle start up, come canale principale per la realizzazione della creatività.
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