Questo sito web utilizza i cookie

Sul sito ci sono cookies tecnici e di terze parti profilanti per i quali abbiamo bisogno di un tuo consenso all'installazione. Leggi al nostra Cookie policy

Unimog sfida il caldo

Il team Unimog Racing del sud della Germania ha sempre desiderato la vittoria. Nel 2017, con l'Unimog auto-equipaggiato, sono arrivati ​​al primo posto al Rallye Breslau. Dopo un guasto tecnico nel 2018, il pilota Steffen Braun e il suo team hanno nuovamente puntato al trofeo del 2019 e alla fine lo hanno anche portato a casa.

 

Il successo del RaceMog.
Dopo la vittoria al Rallye Breslau 2017, l'Unimog Racing Team, con alla guida Steffen Braun, ha deciso di ricominciare - con un nuovo mezzo. L'obiettivo era difendere il titolo del RaceMog I, aumentando la velocità e ottimizzando la distribuzione del peso.
In cabina quest'anno c'erano da sinistra a destra: Patrick Götz, Christian Koepke e Steffen Braun, il team Unimog Racing comprendeva anche due tecnici dell'assistenza: Alexander Schönfeld e Rainer Ulrich.

 

 

L'Unimog è un must.
Alla base del nuovo mezzo c'è comunque sempre Unimog, che non è mai stato messo in discussione. "Unimog è obbligatorio", afferma il navigatore Christian Koepke. "Il vecchio non ci ha mai deluso".

Negli ultimi due anni, nella costruzione del nuovo RaceMog sono state impiegate circa 1.800 ore di lavoro, anche il telaio è stato ridotto.

Nel video, al team è stato permesso, due settimane prima della manifestazione, di effettuare un test generale del RaceMog II nell'area dimostrativa di Mercedes-Benz di Ötigheim.

 

Cuore del sistema.
Contrariamente al normale Unimog, RaceMog II ha un motore che si trova dietro la cabina di guida: il cosiddetto motore centrale. È ruotato di 180° e funziona con una retromarcia su misura.

 

L'obiettivo del tutto è di spostare il peso del motore sul retro. "Di conseguenza, Unimog atterra sulle ruote dopo i salti, non sul muso", afferma Steffen Braun. Inoltre il nuovo motore offre più potenza: circa 400 CV, il dieci percento in più di velocità e una coppia decisamente migliore: meno cambi di marcia e una guida più veloce.

 

La preparazione è tutto.
Nel 2018, il RaceMog aveva già partecipato alla manifestazione in Polonia, ma si ritirò, causa danni al motore, prima del traguardo. I piloti di Eggenstein non ne furono sorpresi, comunque, perché il camion arrivava direttamente dall'officina senza nessun test di prova.

"Abbiamo imparato la lezione l'anno scorso", afferma Christian Koepke. Ecco perché RaceMog II, dopo essere stato riparato, è stato testato al limite, inoltre, per affrontare il Brelsau Rallye 2019, l'Unimog Racing Team stavolta si è rifornito di diversi pezzi di ricambio.

Già nella prima tappa la pianificazione del team Eggensteiner ha dato i suoi frutti: come nel 2018, un ugello dell'iniezione si è surriscaldato ed il team ha dovuto proseguire fino al termine della giornata con soli cinque cilindri, ma già la sera potevano essere installati i nuovi ugelli che avevano portato con sé.

 

Alla fine della quarta tappa, l'Unimog Racing Team aveva un vantaggio di 80 minuti sul secondo classificato, che era rimasto bloccato nel fango per un'ora. L'ugello ha funzionato perfettamente e la vittoria era a portata di mano. Da quel momento la regola non era quella di guidare a tutto gas, ma di stare davanti e tagliare il traguardo.
All'inizio dell'ultima tappa il sesto cilindro è di nuovo in panne. "L'ansia ci ha accompagnato dall'inizio alla fine", ricorda Christian Koepke. "E stata una grande tappa tra l'altro". 142 chilometri a tempo, circa due ore e mezza di guida - ovvero oltre il dieci percento dell'intera manifestazione! - nessuno proseguiva alla massima potenza per la paura di fermarsi poco prima del traguardo e di ritirarsi prematuramente.

 

Il motore ha resistito. "Abbiamo scoperto che non era necessario spingere al 100 percento per la vittoria", afferma Christian Koepke "e il fatto che la tecnologia abbia funzionato ci rende immensamente orgogliosi".

 

Vittoria indiscussa.
Con un vantaggio di oltre un'ora sui sette concorrenti Unimog, RaceMog II ha finalmente tagliato il traguardo. È così tanto? "Sì e no", spiegano Koepke e Braun. "Da un lato, puoi perdere rapidamente un vantaggio di 60 minuti a causa di un problema tecnico, di tempi di penalità, o di una navigazione errata, dall'altro, è molto raro che un vantaggio sia così ampio."
Molto o no, è bastato per una chiara vittoria. "La ciliegina sulla torta è", afferma Christian Koepke, "che è stata anche la manifestazione dell'anniversario".

 

Finalmente il tempo per la strategia.
"Le prestazioni su pista dell'Unimog sono nettamente superiori", afferma Steffen Braun."E ciò rende possibile una guida tattica, come quella di andare più adagio sul percorso in notturna, recuperando poi il tempo perso durante il giorno o cercare di non sprofondare nel fango come i tuoi concorrenti, ma semplicemente proseguire oltre."

 

"Due anni fa ci hanno sorriso", afferma Christian Koepke." ma ora RaceMog II è considerato un modello: molti team del Rallye Breslau stanno prendendo in considerazione la possibilità di equipaggiare le proprie auto con motori di media cilindrata. Quindi la competizione non dorme. Chiaramente l'Unimog Racing Team di Eggenstein vuole ancora tornare sul podio, ora si dovrà lavorare per rendere stabile il motore e per ridurre ulteriormente il peso."

 

Oltre al Rallye Breslau, i pazzi di Unimog, come si definiscono, vorrebbero fare un raid nei Balcani. "E poi guidare nel deserto", dice Steffen Braun.

 

Traduzione Gianna Vardanega 

@mbs.mercedes-benz.com

 

Partner Eventi4x4