Gli Unimog costretti alla resa
Fuori tempo massimo per 19 minuti.
Impossibilitati a ripartire
I tre Unimog entrano nel bivacco di San Juan de Marcona solo la mattina, quando tutti gli altri veicoli sono già ripartiti..
Per 19 minuti l'avventura della corsa più estrema al mondo termina qui.
Gli equipaggi si abbracciano tra loro. Si sono dovuti arrendere anche di fronte ad una stanchezza che li vedeva alternati al volante da due giorni. Ininterrottamente.
Non sono riusciti a stare entro il tempo massimo di percorrenza della terza tappa che anzi, era stato addirittura allungato di un'ora questa mattina quando la direzione gara si era resa conto che dentro la speciale della terza tappa c'erano ancora tantissimi mezzi. E fra questi anche i camion italiani del team Orobica Raid.
"Ci è successo di tutto in questi due giorni - racconta Antonio – i nostri camion non sono prototipi ed spesso non riescono a raggiungere la cima di alcune dune. Abbiamo cercato in tutti i modi di uscirne sempre il più veloce possibile contornando il punto difficile, cercando strade alternative, trainati oppure al traino"
E' stata un'incredibile odissea e gli incidenti non sono mancati: "Uno addirittura fra di noi, quando in cima ad una salita Paolo Calabria è finito addosso all'altro nostro camion, quello di Calubini" su cui viaggiava Carlo. Tutto sommato un solo finestrino scoppiato lato passeggero: "E poco fa, mentre correvamo verso il bivacco per cercare di ripartire, ironia della sorte, un camion che abbiamo incrociato sul trasferimento ha alzato un sasso e ci ha rotto anche il parabrezza".
La stanchezza li fa sorridere quando lo raccontano ma in fondo al cuore c'è tanta amarezza. "Alle 11 di ieri sera avevamo fatto più o meno metà dell'ultimo tratto di prova speciale, quella da 215 chilometri. Ci siamo fermati a dormire perchè sin dall'inizio abbiamo detto che avremmo condiviso insieme questa Dakar, che avremo viaggiato sempre insieme".
Mentre Loris Calubini, Nicola Montecchio e Carlo Cabini trainavano fuori dalla speciale la Toyota dell'altro italiano in gara, Stefano Marrini, Giulio Verzeletti con Raffaella ed Antonio Cabini hanno guidato per i 203 chilometri di trasferimento fino al bivacco di San Juan de Marcona, precedendo gli altri: "Alle 11 meno dieci sul cellulare di Giulio – racconta Raffaella – è arrivato un sms che ci diceva che se volevamo ripartire dovevamo arrivare entro le 11,30 al bivacco".
Sono arrivati con 19 minuti di troppo: "Abbiamo cercato di convincere i commissari a farci ripartire. Raffaella ed io – racconta Antonio Cabini – abbiamo giocato la carta della pietà, e stava funzionando. I commissari erano commossi e stavamo quasi per convincerli a farci ripartire, poi è spuntato il secondo camion e il commissario ci ha chiesto 'ma quanti siete?' e a quel punto quando abbiamo risposto 3 camion non c'è stato niente da fare. Il terzo tra l'altro aveva 45 minuti di ritardo. Stavamo chiedendo troppo".
Due tappe piene di misteri
I nostri Mercedes Unimog concludono solo poco minuti fa la terza tappa di questo incredibile rally raid. Notevoli le difficoltà incontrate.
Problemi ed ancora ritardi
Per il secondo giorno di fila nessuna notizia è arrivata direttamente dai camion 533 - 534 - 535. Questo non è mai un buon segno alla Dakar. Ciò a cui abbiamo fatto riferimento fino a ieri erano classifiche e liste di partenza emesse dall'organizzazione. Il vortice della corsa contro il tempo si fa sempre più grosso.
La terza speciale ha mandato fuori gara diversi camion, senza contare le innumerevoli moto e auto. Dal camion 533 di Giulio, Antonio e Raffaella arriva ora (11.25' di martedì 9.01.18) un sms che fa tirare un sospiro di sollievo: "Gran casino!! siamo usciti ora dalla speciale!!! Andiamo verso il bivacco, poi ci aggiorniamo". Poche parole ma con quei punti esclamativi eloquenti. Sembra inoltre trapelare la stanchezza di due notti passate in bianco sulle dune.
Restiamo in attesa di capire come si evolve la situazione. Nessuno si aspettava una partenza così in salita di questa 40esima Dakar. Anche i camion più grossi e più potenti sono in seria difficoltà.
Oggi è in programma la seconda tappa ad anello della Dakar 2018. San Juan de Marcona-San Juan de Marcona. Partenza in linea, come nelle vecchie edizioni, dalla spiaggia a gruppi di 15 per le moto e a 4 per le auto. 444 chilometri di cui 330 di prova speciale e sarà questa una delle speciali più lunghe sulla sabbia mai affrontate in Sud America dalla Dakar. Pista sabbiosa e dune per oltre 100 chilometri consecutivi. Al termine qualche difficoltà di navigazione all'interno dei canyon.
Fino alle ore 11.30 la partenza sarà aperta. Oltre questo tempo imposto tutti gli equipaggi che non saranno alla partenza saranno automaticamente esclusi dalla corsa. Dita ancora incrociate.
La seconda tappa conferma come da copione quanto detto da A.s.o. al brienfing nel bivacco di Pisco.
Insabbiamenti e contropendenze
Il video della tappa di ieri visibile cliccando qui rende bene l'idea, anche se in un solo minuto, riguardo la speciale di ieri. Insabbiamenti e ribaltamenti hanno messo in seria difficoltà anche i team ufficiali. Il caldo inizia a farsi sentire e la sabbia è sempre più molle.
Il team di Orobica Raid nel momento in cui stiamo scrivendo questa comunicazione non ha dato informazioni circa il loro arrivo a fine tappa e, purtroppo dobbiamo fare i conti con il sito web ufficiale che in serata termina gli aggiornamenti della classifica. Siamo quindi in attesa di ricevere informazioni riguardo i tre Mercedes Unimog.
Stage 3
Subito speciale e poi trasferimento fino a San Juan de Marcona
Oggi si va a San Juan de Marcona. I veterani della Dakar si stanno riscaldando, ma i rookie staranno ancora cercando di prendere il ritmo di questa frenetica corsa. La terza tappa sarà disputata principalmente ancora fuori pista. prima a fianco di un chott e poi in mezzo ai canyons.
43 camion attesi al via della speciale che partirà subito fuori dal bivacco. I nostri "Mog" partono in 31ª-32ª-33ª posizione dalle 10.36' locali. I commissari permettono la partenza dei veicoli solo se gli stessi si presentano entro mezz'ora dalla partenza dell'ultimo equipaggio. Dita incrociate.
Primi chilometri offroad
Il podio e la festa di Lima sono già un ricordo impresso negli smartphone di piloti e copiloti. I primi chilometri in off-road ieri hanno aperto una lunga ed inattesa lista di ritiri. Tra le moto il portoghese Rodrigues è stato protagonista di una caduta dovuta ad una duna tagliata.
Podio e subito sabbia
Tutto liscio nel prologo di ieri per i nostri eroi italiani. Oggi si riparte per la Pisco-Pisco. Un loop stage da 267 km di speciale ed il 90% di percorso fuori pista. Una buona navigazione è offerta a tutti i piloti auto in mancanza delle tracce moto da poter seguire. Oggi loro partiranno prima dei camion e non come al solito davanti a tutti.
Il rischio di insabbiamento in questa seconda tappa sarà ridotto per la temperatura relativamente fresca del mattino, ma i primi 40 km nel canyon non renderanno la vita facile a nessuno. Come del resto le dune a seguire. L'organizzazione le ha definite "toste"...
Stage 2: La mappa 2 prevede il primo di una serie di percorsi ad anello di questa Dakar. Si inizia a fare sul serio con le prime vere dune. I tre Unimog dovrebbero essere entrati in speciale rispettivamente alle 11.28 (locali) il 534 con Paolo Calabria, alle 11.29 il camion nr. 535 con a bordo Nicola Montecchio-Carlo Cabini-Loris Calubini ed alle 11.30 il 533 di Antonio e Raffaella Cabini e Giulio Verzeletti. In Italia sì dovrà attendere cinque ore più ardi, alle 17.28 per avere i riferimenti del tracking sul sito web www.dakar.com. L'avventura entra nel vivo.
Lima apre le porte per una nuova avventura. Oggi la grande avventura della Dakar 2018 diventa realtà.
14 tappe, 3 Paesi attraversati (Puerù-Bolivia-Argentina) per un totale di 8.813 km. L'edizione del 40° sarà la più dura di sempre. Il team italiano Orobica Raid schiera tre Mercedes Unimog e punta dritto al traguardo.
Una storia epica
Le verifiche di giovedì sono state stressanti per tutti i team. Rappresentano ogni anno la prima vera tappa della Dakar ed anche i rookies del team, Carlo e Raffaella Cabini, si sono ritrovati nel vortice dei controlli pre-gara all'interno degli hangar della base aerea di Las Palmas.
Oggi finalmente sono partiti, arriveranno a Pisco, a sud di Lima, per un primo warm-up di 31 km. Tutto offroad e sabbia con una delicata parte finale con una discesa intorno al lago! Un'unica possibilità per iniziare a settare il proprio fisico e capire i veicoli per le prossime tappe di sabbia, sabbia ed ancora sabbia.
Dakar party 2017
21 novembre 2017
Piazzale degli
Alpini 1, Telgate (BG)
Il party atteso tutto l'anno è quasi arrivato!
Mettete in calendario per martedì prossimo alle ore 19.30 la serata clou della Dakar in Italia.
Orobica Raid presenterà team e veicoli che prenderanno parte alla Dakar 2018 il prossimo gennaio.
Sarà un'occasione speciale per poter incontrare amici, appassionati e fare del bene: Il ricavato infatti verrà devoluto all'associazione UILDM di Bergamo-Lotta Italiana alla Distrofia Muscolare, nostri partner da sempre.
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Ci vediamo martedì, passate parola e ... non mancate
news by OROBICA RAID
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