Andrea Schiumarini e Stefano Sinibaldi entrano nel ritmo del deserto
Andrea Schiumarini e Stefano Sinibaldi hanno affrontato la prima tappa della Dakar 2022 concludendo la prova speciale a notte fonda, il terreno difficile ha compromesso il differenziale anteriore del Pajero Wrc+
HA'IL - HA'IL - 333 KM
STAGE 1B - 02/01/2022
Questa la prima vera prova per la Dakar 2022 che ha visto un percorso ad anello di 333 km tra sabbia e roccia. Il vero protagonista di giornata però è stato un roadbook tutt’altro che facile. I team, infatti, si sono trovati ad affrontare una navigazione impegnativa dove raggiungere alcuni way point ha messo in difficoltà la maggior parte dei partecipanti.
“Tappa molto difficile" afferma Schiumarini "con passaggi impegnativi tra rocce strette ed alte, tanto che ancora adesso mi chiedo come siamo riusciti ad affrontarli. Probabilmente questo tipo di terreno ha compromesso il differenziale anteriore che ci ha definitivamente abbandonato negli ultimi 66 km su un tratto di sabbia molle. Sono le due di notte e stiamo rientrando al bivacco con il supporto del nostro camion assistenza di Rteam che ha svolto un lavoro grandioso. Sono stati veramente bravissimi a gestire il traino sulle dune per portarci fuori da questa prima tappa infernale della Dakar. Dopo tutto però siamo felici di essere qui".
La forte pioggia annulla completamente la tappa Marathon.
Le precipitazioni intense sulla regione settentrionale del paese e su Ha’il hanno costretto l’organizzazione della Dakar ad annullare la tappa Marathon prevista per il 3 e 4 gennaio. Il bivacco di Al Artawiyah è diventato impraticabile a causa degli allagamenti e sarebbe stato molto difficile accogliere i piloti che avrebbero dovuto dormire in tenda.
STAGE 2 – 3 GENNAIO 2022
HA’IL – AL QAISUMAH
338 KM DI PROVA SPECIALE
La Dakar è entrata nel pieno del suo ritmo di gara, anche se siamo solamente alla seconda delle tredici tappe previste dal programma. Oggi, 3 gennaio, si sarebbe dovuta correre la tappa Marathon, ma le forti precipitazioni degli ultimi giorni hanno costretto gli organizzatori ad annullare la tappa senza assistenza, con sollievo per gli equipaggi che questa sera avranno il supporto di meccanici e collaboratori.
I team sono partiti da Ha’il per una prova speciale di 338 km dove a fare da padrone è stato il deserto, quello con tutto il suo fascino. La prima parte della prova è stata, infatti, caratterizzata da dune di livello 1 che poi sono diventate di livello 2 dal km 271.
“Una tappa veramente molto bella" racconta Andrea Schiumarini, "estremamente tecnica e con tanta sabbia bagnata, che diventa un fattore positivo su un tracciato pulito, ma che si trasforma in problema quando si passa dopo i camion, che ovviamente segnano di più il terreno. Per questo, siamo dovuti passare fuori dalle loro tracce. Delle piste sabbiose veloci ci hanno permesso di recuperare un po’ di tempo, ma siamo arrivati comunque sulle dune L2, quelle più alte e ripide, con il buio della notte, ed anche in questo caso abbiamo dovuto cercare passaggi alternativi. Una seconda tappa in perfetto stile Dakar, e questo ci piace molto.”
Andrea Schiumarini e Stefano Sinibaldi sono uno dei due equipaggi interamente italiani nella categoria AUTO - classe T1.
La Romagna è la terra di Andrea, dove è nato e dove lavora come imprenditore dell’azienda di famiglia. Ed è proprio merito della sua famiglia se Andrea scopre il mondo del motorsport e si appassiona al deserto dei grandi Rally Raid. Il suo primo approccio all'off road è all’età di dodici anni, quando inizia a scoprire lo sterrato a bordo di una moto da enduro HM CRE 50. Con la maggiore età passa alle quattro ruote motrici ed inizia ad inseguire il sogno della Dakar, dove si troverà sulla linea di partenza nel 2019, nel 2020 ed ora è pronto per l’edizione 2022.
Il navigatore toscano, Stefano Sinibaldi è nato a Piombino. Proviene dal mondo del Rally dove milita dal 1991 con oltre 200 gare come navigatore in diversi campionati mondiali. E’ alla sua terza Dakar dopo aver partecipato nel 2016 e nel 2019.
STAGE 3 – 255 KM
AL QAYSUMAH - AL QAYSUMAH
Terza tappa accorciata nel percorso, da 368 a 255 km, per le forti precipitazioni che in questi giorni stanno interessando la zona dell’Arabia Saudita dove si sta svolgendo la Dakar 2022.
Un tracciato, caratterizzato da piste sabbiose veloci alternate a dune, dove Andrea Schiumarini riesce a trovare il giusto feeling con il Pajero, nonostante un problema meccanico che hanno però gestito per chiudere la prova.
Schiumarini-Sinibaldi chiudono la terza sezione speciale al 67° posto, 71° in generale dove guadagnano ben 6 posizioni.
Andrea Schiumarini racconta:
“Tappa molto bella anche se dopo 20 km dalla partenza siamo rimasti senza la seconda marcia. Abbiamo dovuto gestire il problema per riuscire a portare a termine la prova, soprattutto sulle dune dove per affrontarle la seconda marcia è fondamentale. In prima si è troppo lenti e si rischia di insabbiarsi, ed in terza si è troppo veloci. La fortuna è stata che abbiamo dovuto fare solo 255 km di prova speciale.”
Quarta Tappa
La quarta tappa della Dakar 2022 ha portato i piloti verso la capitale Riyadh lungo un percorso di 465 km tra dune, piste sabbiose veloci ed una navigazione molto impegnativa, come già annunciato durante il briefing dell’organizzazione.
Il team italiano Schiumarini – Sinibaldi è partito questa mattina con un’ora di ritardo a causa di alcuni problemi al cambio, che si erano già verificati nella terza tappa di ieri.
Per recuperare quindi il ritardo accumulato, Schiumarini ha cercato di spingere al massimo il Pajero WRC+ sfruttando tutte le possibili occasioni offerte dal tracciato di tappa.
Purtroppo, alla neutralizzazione del km 367 un nuovo problema alla batteria ha fermato il Pajero. Schiumarini e Sinibaldi sono intervenuti con un avviatore di emergenza, che però gli ha permesso di avanzare solo per 10 km.
Chiudono la tappa grazie al traino di un camion di un team spagnolo.
Ryadh – Ryadh
395 km di prova speciale
La Dakar è entrata nel vivo e dopo la lunga tappa di ieri, la numero 4, per lo stage di oggi la navigazione è stata la protagonista assoluta.
Piste veloci, rocce nascoste nella sabbia e vegetazione hanno caratterizzato la prima parte della prova. Nella parte finale si è entrati in vallate affascinanti e con dune L1 dove alcuni passaggi impegnativi hanno richiesto una guida più attenta.
Il team italiano Schiumarini-Sinibaldi ha saputo amministrare la tappa in modo perfetto, equilibrando velocità e concentrazione.
“Una tappa dove finalmente ci siamo divertiti", dichiara Andrea Schiumarini. "Molte piste veloci con una navigazione veramente complicata che Stefano ha saputo gestire in modo perfetto senza neanche un errore, ed oggi era veramente facile sbagliare. Sulle dune siamo riusciti a non sgonfiare le ruote ed anche questo ci ha permesso di tenere un ritmo serrato. Il focus di oggi era una guida molto incisiva ma attenta e direi che ci siamo riusciti.”
Stefano Sinibaldi, navigatore e co pilota del team 268, descrive le sensazioni dopo aver sperimentato il nuovo road book digitale.
“Il tablet che ha sostituito il road book a cui eravamo abituati si è rivelato un ottimo supporto per la navigazione. Veloce e anche molto intuitivo, quindi, al momento, non ci ha dato nessun problema in prova. All’inizio avevo un po’ di timore e pensavo ci volesse più tempo per abituarmi alla lettura delle note attraverso un elemento fisso, invece è stato tutto molto facile.”
Classifica provvisoria di tappa: posizione 56
Classifica provvisoria generale: posizione 57
Stage 6 e secondo giro ad anello da Riyadh con un totale di 347 km di speciale su un tracciato che ha accontentato tutti i gusti: roccia, deserto, dune e piste veloci.
Non poteva mancare una navigazione complicata che anche oggi ha impegnato i piloti alla ricerca dei wp.
Un bilancio con il segno positivo per il team italiano 268, formato dal romagnolo Andrea Schiumarini e dal toscano Stefano Sinibaldi, che al termine della prova speciale numero 6 chiudono alla posizione 56, sia di tappa che in classifica generale.
Un ritmo ed un feeling ritrovato dopo i problemi tecnici avuti nei primi giorni di gara hanno dato a Schiumarini e Sinibaldi l’energia giusta per condurre le prove con una guida veloce e precisa, senza errori di navigazione.
Andrea Schiumarini:
“Tappa molto veloce e ricca di insidie nel tracciato che avrebbero potuto anche compromettere la meccanica del veicolo. Ottima la navigazione di Stefano, soprattutto nell’interpretare i punti più complicati del road book, evitando così errori che ci avrebbero fatto perdere molto tempo. Ho cercato comunque di guidare sfruttando ogni occasione, come nelle dune alte e veloci che abbiamo incontrato nella parte finale, dove abbiamo incontrato anche il pubblico. Una bella sorpresa. Siamo al giro di boa di questa Dakar 2022 e posso sicuramente ritenermi soddisfatto, ma senza abbassare l’attenzione che servirà per la seconda parte.”
Domani, 8 gennaio, ci sarà la consueta giornata di riposo per tornare allo Stage 7 il 9 gennaio.
Classifica provvisoria di tappa: posizione 56
Classifica provvisoria generale: posizione 56
Stage 7
Una tappa di 401 km ha riaperto i giochi della Dakar 2022 che, dopo la giornata di riposo, entra nella seconda parte di gara, quella dove inizia a sentirsi il peso dei 4000 km già percorsi e la consapevolezza di doverne affrontare altrettanti.
Una speciale alquanto impegnativa, da affrontare più con la testa che con il piede sull’acceleratore e che ha messo in difficoltà molte vetture.
L’equipaggio Schiumarini e Sinibaldi, a bordo del Pajero WRC+, ha amministrato questa tappa con l’obiettivo per limitare i rischi dovuti alla polvere in sospensione presente lungo il tracciato e che ha limitato fortemente la visibilità. Proprio a causa della scarsa visibilità, molti equipaggi si sono scontrati durante questa giornata, che Schiumarini stesso ha definito “interminabile”.
Negli ultimi 25 km, infatti, il Pajero dei due italiani ha avuto un problema alla centralina obbligandoli ad una sosta.
Schiumarini riesce comunque ad ottenere un buon tempo che gli consente di salire al 55° posto in classifica generale.
Stage 8
La voce della Dakar inizia a farsi sentire e questo Stage 8 era il più temuto da tutti.
Una speciale di 395 km con dune L3, montagne di sabbia che superano i 20 metri di altezza.
Andrea Schiumarini e Stefano Sinibaldi erano pronti a questa nuova tappa ma una perdita d’olio importante, e non riparabile in mezzo al deserto, li ha fermati dopo soli 5 km dalla partenza.
Arrivato il camion assistenza il team italiano ha fatto rientro al traino al bivacco, dove i meccanici lavoreranno tutta la notte per permettere al Pajero WRC+ di partire domani per lo stage 9.
Il regolamento infatti permette ad un team di poter tornare in gara, con una penalità sul tempo, anche dopo non aver concluso una prova speciale.
“Peccato, dichiara Schiumarini, non vedevo l’ora di salire su quelle dune.”
Una perdita di olio al motore, impossibile da riparare senza l’intervento della squadra assistenza, ha costretto Andrea Schiumarini e Stefano Sinibaldi al rientro al bivacco senza poter chiudere la prova speciale numero 8 di lunedì 10 gennaio.
Il team dei meccanici si è subito attivato per sostituire il motore del Pajero, lavorando ininterrottamente durante la notte e per tutta la giornata di oggi. Un intervento necessario e non facile ma che RTeam ha gestito con professionalità e con l’obiettivo di permettere a Schiumarini e Sinibaldi di tornare in gara per la tappa 10 di domani 12 gennaio.
L’intervento al motore, nonostante tempestivo, non ha infatti permesso al team di partire per la prova speciale odierna.
“Domani torneremo più carichi, dichiara Schiumarini, e con nuove prospettive che non riguarderanno più la classifica ma qualcosa di più importante, la voglia e la volontà di arrivare a Jeddah il 14 gennaio.”
Il regolamento della Dakar, infatti, permette ai team di rientrare in gara, anche senza aver concluso una tappa, ma con una penalità di tempo in classifica.
Stage 10
Sabbia, dune e rocce hanno caratterizzato questa giornata numero 10 della Dakar 2022.
Un tracciato tecnico di 374 km che però è piaciuto al team italiano, rientrato in gara con la giusta energia dopo lo stop per il problema al motore del Pajero.
Andrea Schiumaini e Stefano Sinibaldi superano quindi la delusione per il problema meccanico che li ha penalizzati nei tempi in classifica. A due giorni dalla fine della Dakar 2022 l’obiettivo è di godersi i tracciati, i paesaggi dell’Arabia Saudita, per arrivare all’ultimo appuntamento di Jeddah.
Le prime parole di Andrea Schiumarini al termine della prova di oggi sono state liberatorie:
“Che bello ritrovare il sorriso e stringere il volante per affrontare il tracciato di questa speciale. Era esattamente quello di cui avevamo bisogno. Il tramonto che abbiamo visto al traguardo resterà per sempre nei ricordi di questa edizione. E’ stata comunque una prova che abbiamo voluto affrontare con molta cautela, diventando più incisivi solo quando sapevamo di poterlo fare. Oggi poi la sabbia aveva un colore talmente neutro che era difficile riconoscere gli avvallamenti, e quindi la cautela era d’obbligo. Una giornata positiva. Siamo pronti per domani.”
Tornati al bivacco i due piloti sono andati immediatamente a ringraziare i meccanici del team che ieri hanno lavorato duramente per ripristinare il motore del Pajero dimostrando grande professionalità ed impegno.
Stage 11
Prendere una decisione è sempre un atto ponderato.
E’ quello che hanno fatto Schiumarini e Sinibaldi nella tappa numero 11, la penultima, della Dakar 2022.
Preannunciata come una delle più difficili per le dune soffici e molto alte, lo stage 11 ha infatti messo in difficoltà non pochi piloti. Quando si parla di dune soffici si intende infatti di zone dove la sabbia è molto molle e quindi difficile da percorrere.
Durante la prima parte del tragitto, Schiumarini e Sinibaldi si sono trovati insieme ad un altro equipaggio italiano e collaborando, in perfetto spirito dakariano, hanno cercato di affrontare le prime dune.
Dopo un’attenta considerazione della meccanica delle auto e viste le opzioni offerte dal regolamento, si è valutato che non era prudente proseguire e mettere a rischio l’ultima tappa di domani.
I due equipaggi, quindi, hanno fatto ritorno al bivacco di Bisha.
Ufficio stampa per Andrea Schiumarini
Laura Doria
laura@lauradoriacommunications.it