Si è conclusa la Dubai International Baja 2023; ultima prova del calendario mondiale FIA Bajas. Qui si è deciso il titolo nella categoria T4; ma si è vista anche la presenza di equipaggi alla loro prima esperienza nel deserto; sia nella categoria internazionale, sia nella categoria nazionale.
Ma andiamo con ordine, quindi la vittoria della gara, ancora una volta è andata a Nasser Al Attiyah e Mathieu Baumel che si sono presentati con il nuovo veicolo. Infatti, per loro non più Toyota, ma Prodrive Hunter. Ottimo il risultato di Yazeed Al Rajhi con la Toyota Overdrive, come sempre navigato da Timo Gottschalk; ha tenuto un ritmo di gara davvero sostenuto offrendo grande spettacolo.
La gara si è svolta su quattro giorni, infatti il giovedì si sono svolte le verifiche tecniche ed amministrative, il venerdì c’è stata la rampa con il “Ceremonial Start” davanti alle fontane del Dubai Festival Mall, poi un prologo di 2km prova spettacolo per il pubblico, in notturna con lo sfondo delle sfavillanti luci dello skyline di Dubai.
Sabato mattina un trasferimento di 89 km fino all’Innovation Park per entrare nel deserto ed iniziare un percorso ad anello di 169 km, con una neutralizzazione al km 80 per il rifornimento di carburante per moto e ssv. Il secondo giorno, sempre nella stessa zona, un percorso leggermente diverso, e comunque più breve, di 140km, sempre con la neutralizzazione per il rifornimento di carburante. Il tracciato quindi era molto sabbioso, ma anche con tanti tratti duri e continui “scavalcamenti” di dune e dunette. Insomma, impegnativo a detta di tanti concorrenti. Fatto dimostrato anche dai molti ritiri in ogni categoria.
Gli equipaggi iscritti in gara erano 38 nella categoria internazionale, poi partiti in 32 ed 11 iscritti nella categoria nazionale, poi partiti 10. Tra costoro troviamo due equipaggi italiani nella categoria internazionale. Stefano Marrini e Silvio Valentini con il Can Am Maverick, che hanno condotto una gara regolare classificandosi tredicesimi assoluti.
Una grande performance è stata quella dell’equipaggio del Quaddy Yamaha, infatti Amerigo Ventura e Mirko Brun, alla loro prima esperienza tra le dune e nel deserto, hanno concluso la competizione all’ottavo posto assoluto e secondi di categoria T4. Un risultato davvero eccellente. Alla fine della gara chiediamo le impressioni ed entrambi ci dicono che è stata una gara incredibile, molto difficile e piuttosto stancante; la prima tappa la più dura per riuscire a prendere il ritmo. Sia Amerigo, sia Mirko si sono dichiarati entusiasti del percorso e soprattutto del paesaggio; la bellezza della guida tra la sabbia e le emozioni del guidare nel nulla più totale con un paesaggio che cambia continuamente sotto le ruote; la consistenza della sabbia è strana e la difficoltà di navigazione rispetto alle gare europee è un fatto da tenere in considerazione; ma l’idea di correre ancora nel deserto è viva in entrambi ed in tutto il team Yamaha Quaddy Racing.
Nella categoria nazionale c’è stato il debutto della ventenne Mathilda Lauwens, una bravissima ragazza di origine francese, appassionata di deserto, grazie alle gite nei weekend con la mamma. Questa è stata la sua prima gara internazionale, con la licenza fresca fresca ricevuta dopo la gara di un giorno nel deserto di Abu Dhabi. Al via si è presentata alla guida di un Can Am Maverik X3, assieme al navigatore di provata esperienza Ali Mirza, che le ha dato un grande sostegno sia per la navigazione e sia per la guida. Certo è che la sua gara è stata esemplare, infatti con costanza ed attenzione ha condotto una guida regolare, che l’ha portata a guadagnare il secondo posso assoluto della classifica nazionale. Un successo davvero meritato, raggiunto con tanto impegno e con il supporto dell’intero team RX Sport, come ci spiega la mamma Denise.
Testo e foto Motorsand4x4
